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domenica 31 maggio 2015

Braccato

Villa Chigi a Formello




Questo racconto si è classificato al terzo posto nel concorso Fantàsya a Palazzo 2015, indetto dalla biblioteca comunale del Comune di Formello. Doveva essere un racconto fantasy in duemila battute, spazi compresi ed essere ambientato nel Palazzo o nella biblioteca o sul territorio comunale. Ho scelto lo stile  fantasy gotico.
 La tematica di fondo ideata da Loriana Lucciarini, vincitrice della 2° edizione:


Una cappa immensa di astri lucenti.
Uno spazio infinito di pianeti da esplorare.
L'umanità intera volge lo sguardo in su,
oltre la luce del sole o il buio della notte,
cullando speranze e desideri.
Il cielo è l'infinito da scoprire
e da ascoltare, perché,
racchiuse nelle stelle
son custodite milioni di incredibili storie...



Le sbarre, spesse e arrugginite, erano la sua prigione. Rinvenne aprendo gli occhi, inconsapevole del tempo trascorso in quei sotterranei. L'acqua putrida penetrava dal terreno e gocciolava  sulle pareti viscide di muschio. Sopra di lui incombevano le rovine dell'antica Villa Chigi, celate dai rovi. La torre dalle orbite svuotate s'innalzava nella notte vigilando.
Da lontano egli udì il rumore d’un passo claudicante. Era Lui che veniva a torturarlo e per questo l'aveva catturato. 
Si fece piccolo in  un angolo ma sapeva di non avere scampo. Il Mostro entrò aprendo la porta della cella e la sua figura terrificante apparve, allungata dalla fiammella di una candela, creando un'ombra gigantesca. Al solo guardarla tremò, appiattendosi ancora di più contro la parete. Sentiva addosso il fiato pesante dell'altro. Visto da vicino il suo carceriere aveva due enormi occhi e lui cercò di accecarli a mani nude. L'aguzzino urlò chiudendoli.
Fu così che finalmente si liberò. Corse a perdifiato riuscendo a schivarlo per la sua momentanea cecità.
Correva per corridoi abbandonati e scivolosi, inciampò, rialzandosi a fatica uscì all'aperto ritrovandosi nel cortile del Palazzo. Aveva percorso il passaggio segreto tra i due edifici.
L'altro grugniva dietro di lui ma non lo raggiunse. Il fuggitivo riprese fiato.
Guardando in alto il cielo, egli vide un'immensa cappa di stelle brillanti e alzò lo sguardo verso il punto da dove era venuto. Aveva attraversato cieli densi e scuri, aveva visto immensi pianeti da esplorare e meteore infuocate. 
Era sceso su questa terra, attratto dall'azzurro zaffiro della sua superficie, era bello a guardarlo, ma pieno di Mostri che bramavano lui.
In lontananza le torce erano tanti puntini luminosi che si avvicinavano,  la sua fuga era stata scoperta e gli venivano incontro armati.
Egli si concentrò intensamente, alzò le antenne verso quel cielo da ascoltare, perché lì vagavano i viandanti, quelli come lui. Sarebbe tornato lassù, dove sono custodite milioni di storie.


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